Lezione 5 - Lesiòun 5

(prima parte - préma pêrt)

VERBI ( prima parte)

 

 

È la parte variabile del discorso che esprime l'azione compiuta dal soggetto.

Vi sono, come nell’italiano, quattro modi verbali finiti, l’indicativo, il congiuntivo, il condizionale e l’imperativo, e tre modi infiniti, l’infinito, il gerundio ed il participio.

 

 

Modo infinito

 

L’infinito è la forma del verbo che si trova nei vocabolari, e ne distingue l’appartenenza, a seconda della desinenza all’infinito, ad una coniugazione.

Esistono tre principali coniugazioni verbali:

 

la prima (desinenza -êr accentata),

la seconda (desinenza -er non accentata)

la terza (desinenza -îr).

 

 

Modo indicativo

 

L’indicativo ha tre tempi, ossia il presente, l’imperfetto ed il futuro; inoltre vi sono i tre tempi composti, che sono passato prossimo (presente + participio passato), trapassato (imperfetto + participio passato) e futuro anteriore (futuro + participio passato).

 

Forma interrogativa:

 
nella forma interrogativa del verbo
(Modi Indicativo e Condizionale), i Pronomi personali soggetti si pospongono al verbo,

se questo è coniugato in tempo semplice. Si collocano, invece, tra l’ausiliare e il participio passato, se il verbo é coniugato in tempo composto.

 

Nel Modo Congiuntivo, la forma interrogativa si ottiene aggiungendo semplicemente il punto interrogativo alla forma affermativa. Sarà l’intonazione della voce a determinare la differenza tra le due forme. Ciò vale anche per l’Infinito e il Gerundio.

Forma negativa:


- Si ottiene anteponendo al verbo la negazione an, ‘n, preceduta dai Pronomi Personali.

es.:
Nuèter a
’n cantòm mìa - Noi non cantiamo
L
ōr i (a) ‘n sân mìa - Essi non sanno

- Spesso la forma negativa si completa con un avverbio negativo come:
mìa, gnînt, gnânch, mâi, pió, posposto al verbo,

che ha anche funzione di rafforzativo della forma negativa stessa.

es.:
An mâgn mìa - Non mangio
‘n cânt mai - Non canti mai
Ló al
‘n scrév pió - Non scrive più
Vuêter a
‘n saltê piò - Non saltate più
A
‘n pèghen gnînt. - Non pagano niente

 

- Ciò vale sia per i tempi semplici che per quelli composti, ricordando che, con questi ultimi, gli avverbi negativi si pongono tra l’Ausiliare e il Participio Passato.

es.:

An n’ ó mìa vrû  - Non ho voluto affatto
An ‘gh sòm pió andê - Non ci siamo mica andati

- Fa eccezione l’avverbio
gnînt.

es.:
An n’à magnê gnînt - Non ha mangiato niente

 

- Se il verbo comincia per vocale, la negazione  raddoppia.

es.:

An n’andêva pió - Non andava più
I
’n n’ àn piò un sôld - Non hanno più un soldo

- Nell’Imperativo presente, la 2ª persona singolare negativa ha la stessa forma dell’Infinito, come del resto avviene anche in italiano.

es.:
An crèder! - Non credere!

 

Forma interrogativa-negativa:


Si ottiene associando la forma interrogativa agli elementi della negazione, come appare dagli esempi che seguono:

An magnaròia gnînt? - Non mangerò niente?
An vèndel pió? - Non vende più?
N’èt incòra saltê? - Non hai ancora saltato?
’n l’è mìa cumprê? - Non l’hai comperato?
I
‘n n’al savîven? - Non lo sapevano?

 

Coniugazione passiva


Sono passivi i verbi che esprimono un’azione subita dal soggetto.
Possono avere forma passiva solo i verbi transitivi.
La coniugazione passiva si realizza unendo l’ausiliare Essere al Participio Passato del verbo che si vuole coniugare.

es.:

 

 

 

Forma attiva

 

Forma passiva

 

Reggiano

Italiano

Reggiano

Italiano

mé a vènd

io vendo

mé a sûn vindû

io sono venduto

ló l’arcurdêva

egli ricordava

ló l’ēra arcurdê

egli era ricordato

vuèter a sintî

voi sentite

vuèter a sî sintî

voi siete sentiti

ét vinsrés té (fem.)

vinceresti

ét srés vinta

tu saresti vinta

 

 

 

Coniugazione riflessiva



Sono riflessivi i verbi che esprimono un’azione che ricade sul soggetto. Possono essere riflessivi solo i verbi transitivi.

es.:

 

 

 

REGGIANO

ITALIANO

mé (a)'m lêv tót i dé

io mi lavo tutti i giorni

mé (a) 'm lēv tót i dé

io mi alzo tutti i giorni

lē l' a’s mèt a sēder

lei si mette a sedere

vuêter andê a lughêrov

voi andate a nascondervi

i se bzûnten sèimper

essi si ungono sempre.

 

 

Note generali:  

 

- Nella 1ª persona singolare mé a quando il verbo comincia con a si elide il verbo; si interpone la j eufonica quando il verbo inizia con la o o con la  e e solo nel congiuntivo quando il verbo comincia per a

- La 2ª persona singolare, usa facoltativamente sia  té té ( t’) che té ét (’t) quando il verbo comincia per consonante.
- La consuetudine limita l’uso del
Trapassato Remoto che si preferisce sostituire col Trapassato Prossimo.

 

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