Lezion 7 - Lesiòun 7

(prima parte - préma pêrt)

Lezioni

I PRONOMI

 

E’ la parte del discorso, normalmente variabile, che fa le veci del nome. I pronomi si dividono in: dimostrativi ,personali, possessivi, relativi, interrogativi, indefiniti

 

I pronomi dimostativi

 

 

                                   

Italiano

Reggiano

 

Italiano

Reggiano

questo

còst/sté/cusché

 

questa

cósta/sta/còsta ché

codesto

còl lé

 

codesta

còla lé

quel, quello

còl/ cól lé

 

quella

còla/cóla lé

colui

laló

 

colei

lalē

costui

chiló

 

costei

chilē

Invariabile

 

ciò

cusché, cóst

 

 

 

 

 

  

Italiano

Reggiano

 

Italiano

Reggiano

questi

còst/stì/quisché

 

queste

cósti/sté/       cósti ché

codesti

quî lé

 

codeste

cóli/còli lé/     quí

quelli

quî/ lilōr/  chî/quî là

 

quelle

cóli/lilōr/     quíli  là           

coloro

lalōr

 

coloro

lalōr

costoro

chilōr/ quisché

 

costoro

chilōr/ cósti ché

 

 

Pronomi personali

 

Per quanto riguarda i pronomi personali, la faccenda è più complessa: al contrario dell'italiano, occorre sempre esplicitare il soggetto in presenza del verbo.

Inoltre esiste una forma che è un pronome personale rafforzativo che si interpone tra il pronome personale ed il verbo della prima persona singolare e della prima e seconda plurale.

 

Si dicono Personali i pronomi che sostituiscono i nomi di persona.

 
Essi si suddividono in tre gruppi:

Pronomi personali  soggetti:

              
I Pronomi personali soggetti si suddividono in:
Soggetti  e Soggetti rafforzativi

 

Soggetti:

 

 

 

Italiano

Reggiano

io

tu

lui

lei

lē

esso (imp.)

noi (m.)

nuêter

noi (f.)

nuêtri

voi (m.)

vó, vuêter

voi (f.)

vuêtri

essi/esse

lōr \ i

 

Nota 1 - I pronomi personali soggetti ló, lē, lōr (egli, ella, essi, esse) sono utilizzati sia con funzione di soggetto che di complemento. es.:
(funzione di soggetto)

 

l'à dét la veritê, lē no e lōr àn mìa cherdû a nisûn.
Egli ha detto la verità, ella no ed essi non hanno creduto a nessuno.
a vâgh: io vado

Nuêter (nuêtri) a magnòm: noi mangiamo

Vuêter (vuêtri) a chredî – voi credete

 

I pronomi personali soggetti possono essere usati con o senza il verbo (che, in quest'ultimo caso, è sottinteso). Quando però sono usati col verbo, richiedono sempre l'impiego del pronome personale rafforzativo. (es. 2).

 

es. 1 Chi ha parlê? mé ( ló, nuêter, ecc.)
Chi ha parlato? 'io (lui, noi, ecc.)
verbo sottinteso

 

es. 2 Chi ha parlê? mé a j ó parlê
l'à parlê presenza del verbo
Chi ha parlato? 'io ho/ lui ha parlato'

 

Esistono anche le forme liló- lilē - lilōr ( quest'ultima valida per il m. e il f. pl.), risultanti dall'unione dell'avverbio di luogo li (è) coi pron. pers. sogg. ló - lē - lōr. Tali forme traducono l'italiano 'lui lì - lei lì - loro lì' e, ovviamente, sono anch'esse usate sia con funzione di soggetto che di complemento.

 

Rafforzativi:

 

 

Italiano

Reggiano

io

a

tu

té – ét -'t

egli

al, l', l

lei

a, la, l'

noi

a

voi

a

essi / esse

i

 

 

 

Nota 2 -

a)I pronomi personali  rafforzativi si usano esclusivamente (in unione o no al pronome personale nella coniugazione dei verbi.

es. 1 Chi à parlê? mé a j ó parlê / l'à parlê
Chi ha parlato? 'io ho parlato/ lui ha parlato'

 

es. 2 A sûn (T'é - A sòm, ecc.) andê a cà
'io sono (tu sei -... sono (tu sei - noi siamo, ecc.) andati a casa

 

b) Se si eccettuano alcune persone dell'Imperativo presente il dialetto, a differenza dell'italiano, non ammette la coniugazione dei verbi col  soggetto sottinteso.

 

Nota 3 - Il pronome personale rafforzativo a (io - noi - voi), seguito da vocale richiede l'inserimento di una j eufonica tra esso pronome e quella vocale. es.:

A j òm pêrs al trēno - Abbiamo perso il treno
A j ó magnê la tōrta -  Ho mangiato la torta

Lo stesso avviene quando il pronome
a è preceduto da vocale o da consonante. es.:

Srò
j a pôch furtunê? - Sarò poco fortunato?
Sòm
j a rivê trôp prèst? - Siamo arrivati troppo presto?

 

Nota 4 - La j non è l'unica vocale usata con valore eufonico:

La vocale
e è usata, con valore eufonico, sopra tutto davanti a s impura anche nella traduzione del sostantivo 'domani' di cui si hanno due versioni: dmân, e-dmân. In genere, la seconda versione si usa per evitare il susseguirsi di due consonanti.

 

es.: A partiròm e-dmân.

Anche la vocale
a è usata, con funzione eufonica, nella traduzione del sostantivo 'ieri' di cui si hanno le due forme: iēr, a-iēr, per l'uso delle quali si ricorre spesso a criteri soggettivi.

 

Nota 5 - Il Pronome personale rafforzativo, alla 2ª persona singolare, maschile e femminile, si rende, oltre che con , anche con ét.
A seconda dei casi che si presentano, può essere facoltativo, oppure obbligatorio, l'uso dell'una o dell'altra voce, come risulta dagli esempi che seguono:

 

es. 1 Ét (té) pêr tó pêder! - Sembri tuo padre!

Frase esclamativa: uso facoltativo dell'una o dell'altra delle due voci.

es. 2 A fâgh cme
ét (té) dî té - Faccio come dici tu

Quando l'avv. come  indica modo o maniera: uso facoltativo dell'una o dell'altra delle due voci, pur essendo, in questo caso, più usata la voce ét.

es. 3 L'é dmèj ch'
ét mâgn mēno - È meglio che tu mangi meno.

Se il verbo della frase è coniugato nel modo congiuntivo e inizia per consonante è preferibile l'uso di ét che rende più scorrevole la frase.

L'é dmèj che rèst dişocupê
L'é 'dmè ch'
ét rèst dişocupê

es. 4 A vòj che
t'armâgn ché - Voglio che tu rimanga qui
Se però il verbo della frase è coniugato nel modo congiuntivo ma inizia per vocale, cade l'uso di
ét e ritorna quello di .

es. 5
Ét (té) t' afàn tròp - Ti affanni troppo

Se il verbo della frase inizia per vocale , ma è riflessivo, è facoltativo l'uso dell'una o dell'altra delle due voci.

es. 6 Té ch'
ét sê ed lètra - Tu che sei istruito

Se il pronome 'tu' è preceduto dal pron. relativo 'che', è preferibile l'uso di ét che rende più scorrevole la frase.

es. 7 Dém s’
ét (cuş'ét, cuşa ) vō - Dimmi cosa vuoi.

 Frase interrogativa indiretta: uso facoltativo dell'una o dell'altra delle due voci, pur essendo, in questo caso, preferibile la voce ét.

es. 8

a) Che léber lēzet? - Che libro leggi?

a) Frase interrogativa diretta: uso obbligatorio di ét che, in questo caso, perde l'accento, essendo già accentato il verbo col quale forma praticamente un solo vocabolo.

b) Srê
t bòun? - Sarai buono?

b) Frase interrogativa diretta: uso  obbligatorio di ét che perde la 'e', essendo tale pronome preceduto da vocale.

es. 9
S'ét (s' té) vō ch'a ‘gh vâga, dél! - Se vuoi che ci vada, dillo!

Frase ipotetica: uso facoltativo dell'una o dell'altra delle due voci.

es. 10
Ét (té) saltarê dmân! Salterai domani!

Verbo coniugato all'Imperativo  futuro: uso facoltativo dell'una o dell'altra delle due voci.

 

- La 3ª persona femminile singolare del pronome personale srafforzativo è traducibile in tre modi: a, la, l'.

Usiamo il primo modo (a) come soggetto dei verbi impersonali (V. es.1).

Usiamo il secondo modo (la) davanti a consonante (es.2). Usiamo il terzo modo (l') davanti a vocale (es.3).

 

es. 1 A t'n'impôrta prôpia! - Te ne importa proprio!

 

Il pronome A è soggetto di un verbo impersonale.

 

es. 2 La vindîva di faşō - Vendeva dei fagioli

 

es. 3 L'andêva sèimper a mèsa - Andava sempre a messa.

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